e la lettera clandestina
In uno dei precedenti viaggi pastorali, nel 2018 Papa Francesco fu a Ginevra. A dire il vero questo viaggio (vuoi per la prossimità?) fu abbastanza snobbato dalle Poste Vaticane.
La ricorrenza fu ricordata contestualmente il 21 giugno 2018, ma solo con un “Cartoncino” commemorativo (FDC) Città del Vaticano Papa Francesco a Ginevra.
L’affrancatura è si un commemorativo ma 21 marzo 2011 – 150º anniversario dell’unità d’Italia e riferito al Ducato di Modena (la cattedrale) 0,60 €.
Stampato da Sweden post stamps in 200.000 esemplari – Catalogo Sassone 1546
Il francobollo commemorativo “2018 06 21 GINEVRA Vaticano” fu emesso l’anno successivo, il 10 settembre 2019 nella serie – Viaggi del Papa nel 2018 – 1,15 €.
Ginevra Disegnatore O. Rossi Tiratura 80.000 Stampato da Printex, Malta – Catalogo Sassone 1824
Fortunatamente sorte diversa avvenne sul versante svizzero dove la storia filatelica e postale è stata molto più articolata.
Visita papale in Svizzera 2018 Emesso il: 2018-06-21 Valore facciale: 100 Ct. – Svizzera – centime
Stanley Gibbons CH 2209° Progettista: Vito Noto
Nell’immagine di questo francobollo Papa Francesco appare più giovane, di almeno tre anni.
L’effetto non è dovuto a un “trucco di scena” ma perché la foto non è stata scattata a Ginevra nel 2018 bensì in un’udienza a Roma del 2015, immagine poi utilizzata per il murale di benvenuto a Manhattan.
Lo scatto è di Giulio Napolitano.
27 agosto 2015 il murale di Papa Francesco in costruzione a Manhattan
Dal 19 al 28 settembre 2015 Papa Francesco visita Cuba, poi negli Stati Uniti, dove partecipa all’VIII Incontro Mondiale delle Famiglie in Philadelphia, a New York visita la sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e dice messa al Madison Square Garden sotto il murale originato dall’obiettivo di Giulio Napolitano[1]
[1] https://www.instagram.com/giulio_napolitano/
https://www.giulionapolitano.com/
https://m.facebook.com/giulionapolitanofotografia/
https://www.flickr.com/photos/faoforestry/40941333321
https://www.shutterstock.com/it/g/giulio+napolitano
In occasione del viaggio a Ginevra di Papa Francesco, le Poste svizzere hanno emesso il francobollo commemorativo il cui progetto fu affidato a Vito Noto (che per le Poste elvetiche ha già progettato oltre 50 emissioni [1]).
Vito Noto contatta Giulio Napolitano per chiedergli di poter utilizzare “lo scatto di Manhattan”, inizia la collaborazione fra i due artisti, viene emesso il francobollo “Visita papale in Svizzera 2018”
Quattro mesi dopo, in ottobre, Vito Noto, con una lettera, invierà a Giulio Napolitano un “foglio” di tali francobolli.
Qui inizia la Storia postale, l’amico Giulio Napolitano mi ha regalato la lettera e la busta affinché facessero parte della mia collezione.
Tale corrispondenza si è tramutata in un preziosissimo documento storico postale, non solo per la caratura di mittente e destinatario, ma anche perché la lettera ha “viaggiato in modo strano”.
Vediamo perché (e ovviamente integrazioni, osservazioni e critiche dai tanti collezionisti che ne sanno più di me son sempre benvenute).
[1] https://colnect.com/it/stamps/years/country/206-Svizzera/designer/9554-Vito_Noto i primi francobolli svizzeri progettati da Vito Noto risalgono al 2005, da allora fino al 2022 sono ben 53 quelli emessi a sua firma, Vito Noto ne ha progettati anche sei per il Liechtenstein https://colnect.com/it/stamps/years/country/123-Liechtenstein/designer/9554-Vito_Noto
Analizzando il testo scritto, i bolli/annulli per quanto è visibile, l’affrancatura, i dati di mittente e destinatario pare possibile rilevare che:
La lettera si presume scritta in Italia, a Chiaromonte Gulfi-Ragusa (che secondo Wikipedia è la città natale di Vito Noto) ed é datata 26 ottobre 2018. Pare anomalo che la busta sia affrancata con francobollo svizzero visto che parte dall’Italia come si intravede dall’annullo di partenza CATANIA, ma non è distinguibile la data.
La destinazione è Roma dove è arrivata viaggiando esclusivamente in Italia, ma senza il francobollo di Poste italiane.
L’affrancatura sarebbe stata regolare se la partenza fosse avvenuta dalla Svizzera.
Ci sono stati errori e/o distrazioni? Sicuramente sì e lungo l’intero processo:
- chi ha spedito (imbucando presumibilmente in una cassetta rossa delle Poste) lo ha fatto con affrancatura di un altro Paese;
- la macchina utilizzata nel processo di automazione postale forse ha controllato il CAP e la posizione del francobollo, non anche il francobollo stesso;
- gli impiegati postali addetti allo smistamento e alla consegna pare non abbiano riconosciuto il «francobollo clandestino»
Le immagini: buste, cartoline, fotografie, documenti … se non descritte/attribuite diversamente appartengono alla collezione di Gabriele Guglielmi e sono liberamente utilizzabili citandone la fonte. Correzioni, integrazioni, suggerimenti, commenti sono benvenuti.
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