Esempio di storia della Resistenza declinata al femminile
Le tre tappe del monumento: costruzione, distruzione, ri-costruzione
Nel 1953, in occasione del decennale della Liberazione, all’Istituto per la Storia della Resistenza delle Tre Venezie, presieduto dal prof. Egidio Meneghetti (il cui nome di copertura era Antenore Foresta), si pensò di dedicare un monumento alle donne Partigiane.
All’alba del 28 luglio del 1961 un boato svegliò il popoloso e antifascista quartiere di Castello est. Un chilo e mezzo di tritolo neofascista mandò in frantumi la Partigiana.[1]
Ci vollero otto anni perché fosse ricostruito, era il 25 aprile del 1969.
Ecco chi era Antenore Foresta
Egidio Meneghetti [2], Professore di Farmacologia all’Università di Padova, durante il ventennio fascista, fece parte dei gruppi clandestini di Giustizia e Libertà[3] e, dalla sua fondazione, del Partito d’Azione[4]. Già scienziato di fama internazionale, alla caduta del fascismo, divenne pro-rettore dell’Ateneo al fianco di Concetto Marchesi[5]. Dopo l’8 settembre 1943 (col comunista Marchesi, il democristiano Mario Saggin[6] e l’azionista Silvio[7]Trentin[8]), costituì il primo CLN[9] regionale veneto, entrando poi nell’esecutivo militare col nome di copertura di “Antenore Foresta[10]“. Dopo aver perso la figlia Lina e la moglie Maria nel primo bombardamento aereo di Padova del 16 dicembre 1943, il professor Meneghetti cedette per qualche tempo all’ing. Fermo[11] Solari[12] il suo incarico nel Comitato politico e in quello militare del CLN. Riavutosi dal trauma e ripreso il suo posto di lotta, il cattedratico fa dell’Istituto di Farmacologia dell’Università il più importante centro di riferimento della Resistenza veneta. Nel marzo 1944, quando Silvio Trentin muore, si dà ad organizzare la Brigata partigiana che porterà il nome del suo compagno azionista. Nel gennaio del 1945, Meneghetti, che con altri membri del CLN era ospitato nella clinica patavina del professor Palmieri, è arrestato dai fascisti della banda Carità[13]. Detenuto con gli altri arrestati a Palazzo Giusti (covo degli sgherri di Carità), il professore antifascista è pesantemente interrogato, ma non parla. I fascisti decidono di passarlo alle SS e lo traducono a Verona, consegnandolo alla polizia tedesca. Rinchiuso nel campo di Bolzano in attesa di essere deportato in Germania, Meneghetti vi resta sino alla Liberazione. Nel dopoguerra, insignito di un’altra Medaglia d’argento al valor militare, Meneghetti è membro della Consulta nazionale del Partito d’Azione e, dopo lo scioglimento del suo partito, aderisce al PSI[14]. Ripresa l’attività di insegnante e di scienziato, diventa rettore dell’Università, pubblica importantissimi testi scientifici, ma non dimentica la Resistenza. Nel 1949 è tra i fondatori dell’Istituto veneto per la storia della Resistenza[15] e dell’età contemporanea, di cui fu presidente sino alla morte.
[1] https://www.anpive.org/wordpress/2011/07/28/50d-attentato-a-monumento-a-partigiana/
[2] https://www.anpi.it/biografia/egidio-meneghetti
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Giustizia_e_Libert%C3%A0
[4] https://it.wikipedia.org/wiki/Partito_d%27Azione
[5] https://www.anpi.it/biografia/concetto-marchesi
[6] https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Saggin
[7] https://www.anpi.it/biografia/silvio-trentin
[8] Padre di Bruno, Segretario Generale della CGIL https://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Trentin
[9] Comitato di Liberazione Nazionale https://it.wikipedia.org/wiki/Comitato_di_Liberazione_Nazionale
[10] Antenore Foresta nome di copertura per Egidio Meneghetti https://it.wikipedia.org/wiki/Egidio_Meneghetti
[11] https://www.anpi.it/biografia/fermo-solari
[12] Fermo, della “pesariina” famiglia Solari – Gli orologi di Pesariis e la storia postale di Giovanni Solari Presumibilmente il capostipite dei famosi orologiai, quel Giovanni Batt.a Solari (1825-1879), padre di Antonio e nonno di Remigio e di Fermo, entrambi ebbero un ruolo rilevante nello sviluppo dell’omonima industria, il secondo fu anche attivo nella Resistenza e in politica.
[13] https://it.wikipedia.org/wiki/Banda_Carit%C3%A0
[14] https://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Socialista_Italiano
[15] È del 28 settembre 1953 la lettera che da avvio alla sottoscrizione per “un ricordo marmoreo alla partigiana”
A proposito di sottoscrizioni, dal nord al sud, per erigere un monumento https://www.ilpostalista.it/sommario/sommario_117.htm “Una storia postale siciliana” Articolo di Gianluca Palano