27 gennaio giorno della MEMORIA delle vittime dell’olocausto

Tra il 1933 e il 1945, Germania Nazista e alleati, crearono più di 44.000 campi di concentramento destinati a incarcerare o isolare gli Ebrei e altri gruppi di indesiderabili .
Questi campi furono usati per diversi scopi, tra i quali i lavori forzati, la detenzione e l’eliminazione in massa dei prigionieri.
Il 27 gennaio 1945 è stato il giorno dell’abbattimento da parte dell’armata rossa dei fili spinati di Auschwitz. Nell’aprile 1945 i soldati USA liberarono il campo di concentramento di Buchenwald, successivamente Dachau e Mauthausen; e le forze britanniche liberarono alcuni campi di concentramento nel nord della Germania, tra i quali Neuengamme e Bergen-Belsen.
Cosa è accaduto negli altri, di quei 44.000, Stalag/campi di concentramento?
Un faro su quello che è stato il lavoro forzato, la schiavitù di massa imposta ai prigionieri, in particolare a coloro che avevano ancor meno diritti, perché progressivamente spogliati anche del pur leggero mantello sancito dalla Convenzione di Ginevra, furono gli I.M.I. (Internati Militari Italiani).

Antenore Foresta e il monumento alla partigiana

Esempio di storia della Resistenza declinata al femminile Le tre tappe del monumento: costruzione, distruzione, ri-costruzione Nel 1953, in occasione del decennale della Liberazione, all’Istituto per la Storia della Resistenza delle Tre Venezie, presieduto dal prof. Egidio Meneghetti (il cui nome di copertura era Antenore Foresta), si pensò di dedicare un monumento alle donne Partigiane.… Continua a leggere Antenore Foresta e il monumento alla partigiana