SARIN mandato d’arresto contro Assad, e l’IPRITE ce la ricordiamo? Lettere e bolli testimoni della storia e di storie terribili
La storia di una scienziata, donna grande come una “sequoia” che fa ombra ai quattro scienziati, “querce” della chimica, ma opportunisti “bonsai” nella giungla della vita
Categoria: Military Postal History militare
Military Postal History militare
Posta militare
Militari. Per lungo tempo l’unica agevolazione, anche in tempo di guerra, fu la tassa ridotta per lettere semplici e vaglia loro diretti. Nel 1866 si stabilì inoltre che le lettere spedite tramite un ufficio di posta militare e non affrancate pagassero in arrivo la tassa semplice e non quella più elevata introdotta dal 1863. La franchigia per le corrispondenze dei militari in zona di operazioni fu introdotta per la prima volta nel 1896, per le truppe in Eritrea. A partire dalla guerra del 1915-18 la franchigia fu normalmente concessa solo tramite speciali cartoline postali, distribuite in numero stabilito per ciascun militare, esclusi gli ufficiali.
Autonomia differenziata, SUD e NORD Italien
CAPSULE DEL TEMPO, le orme della prigionia nella corrispondenza Il 29 aprile 2024 nell’agenda del Parlamento italiano c’è la discussione su un tema “nuovo”, l’Autonomia differenziata che, per chi la propone, consentirebbe di mantenere più risorse laddove vengono prodotte, il NORD, diminuendo la solidarietà nazionale, quindi verso il SUD. Per altri l’adozione di tale provvedimento… Continua a leggere Autonomia differenziata, SUD e NORD Italien
Vasco, l’uomo che (forse) ispirò il nome del cantante
Il 4 aprile 2024 nella rubrica “lettere” curata sul Corriere della sera da Aldo Cazzullo, corredato da una lettera del Sig. Paolo Castagna, è stato pubblicato il “documento di identità” del Prigioniero di guerra Vasco Zambon il quale condivise la prigionia con il padre del cantante e che, si presume, lo ispirò nel “battezzare” il figlio. Qui sopra la scheda anagrafica presente su Lessico Biografico IMI che conferma quanto scritto nella lettere del Sig. Castagna
27 gennaio giorno della MEMORIA delle vittime dell’olocausto
Tra il 1933 e il 1945, Germania Nazista e alleati, crearono più di 44.000 campi di concentramento destinati a incarcerare o isolare gli Ebrei e altri gruppi di indesiderabili .
Questi campi furono usati per diversi scopi, tra i quali i lavori forzati, la detenzione e l’eliminazione in massa dei prigionieri.
Il 27 gennaio 1945 è stato il giorno dell’abbattimento da parte dell’armata rossa dei fili spinati di Auschwitz. Nell’aprile 1945 i soldati USA liberarono il campo di concentramento di Buchenwald, successivamente Dachau e Mauthausen; e le forze britanniche liberarono alcuni campi di concentramento nel nord della Germania, tra i quali Neuengamme e Bergen-Belsen.
Cosa è accaduto negli altri, di quei 44.000, Stalag/campi di concentramento?
Un faro su quello che è stato il lavoro forzato, la schiavitù di massa imposta ai prigionieri, in particolare a coloro che avevano ancor meno diritti, perché progressivamente spogliati anche del pur leggero mantello sancito dalla Convenzione di Ginevra, furono gli I.M.I. (Internati Militari Italiani).
Antenore Foresta e il monumento alla partigiana
Esempio di storia della Resistenza declinata al femminile Le tre tappe del monumento: costruzione, distruzione, ri-costruzione Nel 1953, in occasione del decennale della Liberazione, all’Istituto per la Storia della Resistenza delle Tre Venezie, presieduto dal prof. Egidio Meneghetti (il cui nome di copertura era Antenore Foresta), si pensò di dedicare un monumento alle donne Partigiane.… Continua a leggere Antenore Foresta e il monumento alla partigiana