Allianz Arena Bayern Monaco 1972

2005 05 31 Allianz Arena FC Bayern Munchen
2005 05 31 Allianz Arena FC Bayern Munchen

Nazificazione Denazificazione Compensazioni Terrorismo StoriaCircolare

 

2005 05 31 Allianz Arena FC Bayern Munchen_lettera per Venray Paesi Bassi Affrancata con 0,55 €  Old Opera, Frankfurt https://colnect.com/it/stamps/stamp/111304-Old_Opera_Frankfurt-Cose_da_vedere-Germania_Repubblica_Federale  Old Opera, Frankfurt (Stanley Gibbons DE 3155)

Si racconta che nel 2019 durante una tournée estiva negli Stati Uniti, il senatore californiano Henry Stern[1] nel ricevere Karl-Heinz Rummenigge[2], presidente del Bayern Monaco ed ex giocatore dell’Inter[3] (dal 1986 al 1987), ha riconosciuto l’impegno della società per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla Shoah. Ma negli stessi giorni all’Holocaust Museum di Los Angeles veniva inaugurata la mostra sul passato «bruno» del club.

“il Bayern ha un passato nazista, denuncia lo storico Markwart Herzog[4]. Forse non ci si dovrebbe stupire, poche organizzazioni, industrie, università riuscirono a non compromettersi durante il III Reich. Ma è il Bayern a presentarsi da sempre come una vittima del nazismo.”

[1] https://sd27.senate.ca.gov/

[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Karl-Heinz_Rummenigge Karl-Heinz Rummenigge

[3] Di sicuro i manager della F.C. Internazionale quando hanno assunto “Kalle” non gli han fatto domande di storia né sull’Ambrosiana né su perché un Presidente del Bayern fu mandato a Dachau

Diversamente da quanto successe per l’ASPIRINA questa volta è stato ricordato il Presidente ’ebreo e dimenticato quello nazista

[4] https://de.wikipedia.org/wiki/Markwart_Herzog

 

Targa vicino all’Allianz Arena che commemora Kurt Landauer[1]

“A Monaco si preferisce ricordare Kurt Landauer[2], il presidente ebreo della società per lunghi anni, ma nel 1938 fu costretto a dimettersi e venne internato nel lager di Dachau, alle porte della città. In seguito riuscì a fuggire in Svizzera. Herzog denuncia che la società espulse diversi soci ebrei e inserì nello statuto tre paragrafi «ariani». I fan del Bayern ritengono che lo storico esageri.”

[1] Fonte, Wikipedia (Kurt_Landauer_Gedenktafel_By Flocci Nivis) https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/75/20200731_Kurt_Landauer_Gedenktafel_02.jpg

[2]“Essendo ebreo, Landauer fu arrestato dai nazisti il ​​10 novembre 1938 e trasportato al KZ Dachau. A causa del servizio militare prestato durante la prima guerra mondiale, dopo 33 giorni di arresto gli fu permesso di lasciare Dachau. Emigrò in Svizzera il 15 marzo 1939.[2] Solo uno dei membri della sua famiglia sopravvisse all’Olocausto.[1] Nel 1940 il Bayern Monaco andò a Ginevra per un’amichevole contro la nazionale svizzera. Quando i giocatori hanno notato Landauer, che era tra gli spettatori, sono andati a salutare il loro ex presidente. La Gestapo non si divertì e minacciò che questo comportamento avrebbe avuto conseguenze.[3]

Nel 1947 Landauer tornò per la terza volta a Monaco e fu nuovamente nominato presidente del club. Questo mandato durò fino al 1951 quando non fu più eletto. Landauer morì il 21 dicembre 1961 a Monaco

Nell’autunno 2014 la Bayerischer Rundfunk ha avviato un progetto transmediale sulla vita di Kurt Landauer. Questo progetto includeva una serie TV, social media e un’app di realtà aumentata.” https://en.wikipedia.org/wiki/Kurt_Landauer

Memorial plaque dedicated to Kurt Landauer, a former president of FC Bayern Munich. It is located at the Kurt-Landauer-Platz in front of the Allianz Arena.  Gedenktafel_By Flocci Nivis – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=93015249


Landauer fu arrestato dai nazisti il ​​10 novembre 1938, il giorno dopo la Notte dei Cristalli[1]  e trasportato al KZ Dachau

[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Notte_dei_cristalli

Il posto di Landauer fu preso da un nazista convinto, Josef Kellner[1], dal 1938 al 1943, un personaggio che non a caso viene dimenticato nella storia della società. Nato nel 1891, il padre gestiva un negozio di alimentari, Kellner prese la tessera del club nel 1910. Dopo la guerra entrò nell’amministrazione pubblica, ottenne la tessera del partito nazista non concessa a tutti, divenne membro della SA, fece carriera, divenne capo della polizia proprio a Dachau, dove era stato aperto il primo campo di concentramento, e dove finivano all’inizio i comunisti e gli «asociali», come venivano giudicati anche gli omosessuali.”[2]

[1] https://www.spiegel.de/sport/fussball/fc-bayern-muenchen-frueherer-praesident-josef-kellner-war-einflussreicher-nazi-a-1282301.html

[2] Fonte https://www.italiaoggi.it/amp/news/il-bayern-monaco-ha-un-passato-nazista-2388578 da Berlino Roberto Giardina 21/09/2019

Nel dopoguerra il Bayern Monaco, nominando nuovamente nel 1947 quale Presidente Kurt Landauer, commemorandolo con la Targa all’Allianz Arena, avviando un progetto transmediale sulla sua vita dimostrato di voler, pur tardivamente, compensare, pur parzialmente e simbolicamente i torti derivati dalla nazificazione del “club” adottando un proprio percorso di de-nazificazione.

Un percorso simile va riconosciuto ad ALLIANZ

 


1938 04 13 da Erfurt_Allianz und Stuttgarter Verein Filialdirektion Erfurt – Affrancatura meccanica

La storia di Allianz nel periodo nazista e nel dopoguerra gira intorno a Kurt Schmitt[1]

Il 13 marzo del 1934 Schmitt presentò un progetto di legge economica che prevedeva un maggior controllo dello Stato sulle imprese: ciò provocò delle proteste da parte dei grandi industriali. Il 28 giugno, mentre stava difendendo il suo provvedimento, ebbe un attacco di cuore e crollò per terra: per riprendersi fu necessario un lungo periodo di riposo, durante il quale Hitler ne approfittò per licenziarlo e sostituirlo con Hjalmar Schacht.

[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Kurt_Schmitt

 

 

Tornato in salute, Kurt Schmitt divenne presidente del consiglio di vigilanza della Allianz e della Deutsche Continental Gasgesellschaft. Il 15 settembre del 1935 venne nominato da Himmler brigadeführer delle SS (ciò avvenne anche perché egli lo aveva finanziato economicamente[3]) e dal 1937 al 1945 guidò la Münchener Rückversicherung AG. Fino al termine della seconda guerra mondiale fu posto a capo del consiglio di sorveglianza della Allianz. Nel dopoguerra, a seguito del processo di denazificazione, perse tutti gli incarichi pubblici e fu costretto a ritirarsi a vita privata. Inizialmente egli venne visto come un “Hauptschuldiger” (letteralmente, “principale colpevole” dell’affermazione nazista) ma dal 1949 la sua posizione fu attenuata in “Mitläufer” (semplice seguace). Fu condannato a pagare un’ingente multa e le spese legali dei processi a cui fu sottoposto.

Ad Allianz, in confronto con le altre aziende ad oggi monitorate[1],  va riconosciuto un importante percorso di trasparenza. Ampi e specifici spazi del portale internet aziendale sono dedicati ai periodi storici anche più bui, ad es. Allianz in the Nazi-era[2], alle attività di riparazione[3]/compensazione[4] dove, oltre a riconoscere responsabilità e necessarie riparazioni come Paese:

”La dimensione dei crimini di cui la Germania ha dovuto rispondere e l’entità delle sofferenze inflitte a milioni di vittime hanno reso impossibile un giusto risarcimento. Si sperava tuttavia che gli standard etici che la società nazista aveva distrutto durante la Shoa potessero essere ripristinati.

Alle vittime della persecuzione o ai loro discendenti veniva concesso il diritto di chiedere la restituzione dei beni perduti, un risarcimento finanziario per la privazione della libertà e della proprietà, danni alla salute o perdita di guadagni e opportunità educative. Ciò includeva anche il risarcimento per le tasse sugli ebrei come la tassa di volo del Reich e la tassa di espiazione. Nell’ambito di questi programmi sono state presentate circa 4,4 milioni di richieste di risarcimento. Alla fine del 2019 la Repubblica Federale ha versato in tutto il mondo risarcimenti materiali per circa 78 miliardi di euro. I pagamenti sono in corso.”

Allianz fornisce archivi, informazioni e strumenti anche per un proprio intervento diretto ed un interessante canale di comunicazione e contatto.

Gerd Modert – Corporate Historian –

Phone +49 89 3800 66062

gerd.modert@allianz.com

[1] BASF, BAYER, Rheinmetall

[2] https://www.allianz.com/en/about-us/company/history/allianz-in-the-nazi-era.html

[3] Per approfondire il ruolo anche di Allianz nel contesto dei risarcimenti, comprese le class action La questione degli Internati Militari Italiani nelle relazioni italo-tedesche di MIRIAH CONTE A.A. 2021/2022 https://thesis.unipd.it/handle/20.500.12608/11242

[4] https://www.allianz.com/en/about-us/company/history/allianz-in-the-nazi-era/compensation.html#tabpar_6554_1Tab


E’ tempo di Olimpiadi[1] quest’anno Parigi 2024, mezzo secolo fa Monaco

Il ricordo va a “Monaco 1972”[2] al Medio Oriente dove la Storia non fa progressi, a tutt’oggi resta circolare

Il “manoscritto” al verso della cartolina merita, non una descrizione bensì, una riflessione storico-postale: “Munchen 11 9 1972 Cosa vuoi che contino i sesantesimi (42) a fronte del campionato provinciale?!?!” (NdR sesantesimi -Sic)

Il “saluto ignorante” di questa cartolina, partita la settimana seguente il massacro, non ne fa cenno.

Si limita a commentare il voto di maturità (? Forse più di ignoranza e di menefreghismo) comparandolo, e al contempo sminuendolo, al “campionato” probabilmente di calcio, che nella piramide del mittente gode di una posizione ben di più elevata.

 

Cartolina illustrata della serie Giochi della XX Olimpiade Monaco 1972, viaggiata l’11 settembre 1972 [3]

(Nota filatelica: – 5 -pfennig Emesso il: 1971-10-29 (Stanley Gibbons DE 1596) Francobollo emesso per primo delle tre interessanti serie “Prevenzione degli infortuni[4] per complessivi 13 valori)

 

[1] https://olympics.com/it/paris-2024

[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Monaco_di_Baviera Massacro di Monaco di Baviera 5 set 1972 – 6 set 1972

[3] Cartolina illustrata della serie Giochi della XX Olimpiade Monaco 1972, viaggiata:

[4] Fonte https://colnect.com/it/stamps/stamp/37540-Man_Within_Flame_and_Spent_Match_Fire_Prevention-Prevenzione_degli_incidenti-Germania_Repubblica_Federale

 

Le immagini: buste, cartoline, fotografie, documenti … se non descritte/attribuite diversamente appartengono alla collezione di Gabriele Guglielmi e sono liberamente utilizzabili. Correzioni, integrazioni, suggerimenti, commenti sono benvenuti.

Di GABRIELE GUGLIELMI

“Sono collezionista di francobolli da oltre 40 anni e non colleziono francobolli. La mia passione sono le lettere intere con le quali posso mostrare la storia” (Rolf –Dieter Wruck), quale migliore definizione della Storia Postale? Collezioniamo Storia postale con quella speciale caratteristica che sono le storie, in questo caso postali, quindi uniche. I francobolli sono stampati in milioni di esemplari, le storie sono uniche quanto le opere d’arte. Non solo perché è quasi impossibile che due buste abbiano gli stessi: timbri, francobolli, date di partenza transito e destinazione … diventano uniche quando raccontano proprio quella storia. Quasi impossibile anche lo scambio, tipico dei collezionisti (ce l’ho, ce l’ho, mi manca) per completare la collezione, ci si viene incontro focalizzandosi su periodi, luoghi, vie-tragitti, persone … caratteristiche cartacee e di inchiostri … diversi … così che ognuno possa approfondire ciò a cui più tiene. Siamo il contrario di chi ha il bunker con opere d’arte da ammirare tenendole solo per sé. Noi condividiamo in rete immagini, dati e informazioni di tutto questo, a volte minuscolo altre volte importante, patrimonio dell’umanità.

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