le tariffe postali

 

Spigolature dallo studio di M. Manzoni.

  • Il territorio dello Stato Pontificio era suddiviso in 3 distanze (1a Distanza – Lazio/Umbria/Sabina, 2a Distanza – Marche , 3a Distanza – Romagne). La 1a Distanza era a sua volta suddivisa in 3 raggi.
    All’interno di ogni distanza gli Uffici Postali erano suddivisi in Direzioni Postali e Distribuzioni Postali di 1a e di 2a Classe.
    Le Distribuzioni Postali di 1a Classe dipendevano dalle Direzioni Postali; le Distribuzioni Postali di 2a Classe, invece, dipendevano o direttamente dalle Direzioni Postali o dalle Distribuzioni Postali di 1a Classe.
    Le Direzioni Postali erano dislocate sui percorsi delle 6 “Strade Corriere” che partivano tutte da Roma e che erano state istituite con il Bando e la Notificazione del Cardinale Pacca nell’agosto del 1816 (Roma – Civitavecchia, Roma – Acquapendente, Roma – Civita Castellana, Roma – Tivoli, Roma – Frosinone e Roma – Terracina)
  • All’interno dello Stato Pontificio l’unità di misura monetaria era lo Scudo Pontificio che valeva 100 bajocchi. Questa unità di misura ebbe validità fino al 17 giugno 1866.
    Per spedire la corrispondenza, il calcolo del porto avveniva in relazione al foglio di 4 facciate del peso massimo di 7,1 grammi (1/4 oncia cioè 6 denari). Per la progressione dei porti era doppia la lettera di peso fino a 15 grammi (2/4 oncia cioè 12 denari), la progressione ulteriore avveniva ogni 7,1 grammi (1/4 oncia cioè 6 denari; 1 oncia = 24 denari = 28,4 grammi circa).
    Le tariffe delle lettere scambiate all’interno di ogni distanza rimasero immutate fino al 31 dicembre 1863 (Riforma Tosti) e variavano per
    la lettera semplice da 1 a 3 bajocchi secondo la seguente tabella:
    1) lettere per città 1 bajocco
    2) lettere scambiate all’interno di ogni Direzione Postale (ovvero il circondario postale di appartenenza) 1 bajocco
    3) lettere scambiate tra due Direzioni Postali contigue sul cammino postale 2 bajocchi
    4) lettere scambiate tra due Direzioni Postali non contigue sul cammino postale 3 bajocchi le lettere spedite dalle località della 1a Distanza che, secondo le “Strade Corriere”, dovevano transitare da Roma per qualunque destinazione della stessa e viceversa, erano soggette alla maggiorazione di 1 bajocco rispetto alla tassa indicata dalla norma generale.
    Questa regola valeva di fatto per la corrispondenza scambiata tra le Direzioni Postali non contigue sui cammini postali, la tariffa era dunque di 4 bajocchi ogni 6 denari.
    Le Direzioni di Civitavecchia, Frosinone, Ronciglione, sebbene a contatto con Roma, data la lunga percorrenza, pagavano 3 bajocchi per la corrispondenza inviata a Roma (e viceversa).

 

Spigolature dallo studio di Michele Passoni.

I periodi tariffari

• 1816/1826 – Tariffa Pacca

• 1826/1832 – Tariffa Galeffi

• 1832/1844 – Ripristino Tariffa Pacca

• 1844/1863 – Tariffa Tosti
• 1844/1851 – periodo prefilatelico
• 1852/1863 – periodo filatelico

• 1864/1870 – Tariffa Antonelli
• 1864/1867 – emissione in bajocchi
• 1867/1870 – emissioni in centesimi

• 1870 – Occupazione Italiana


• Territorio: fino al 1859/60 era suddiviso in tre Distanze; la I Distanza – che comprendeva Lazio, Umbria e Sabina – è stata a sua volta suddivisa in zone o raggi, a seconda delle tariffe; dopo la II Guerra di Indipendenza si ridusse al Patrimonio di San Pietro.
Organizzazione postale: gli Uffici erano classificati in Direzioni Postali e Distribuzioni di I o II classe; le località minori – sprovviste di propri uffici – erano servite da Pedoni.
Monete: fino al 1866 era adottato lo scudo pontificio, equivalente a 100 bajocchi; dopo il 1866 la lira pontificia venne equiparata alla lira italiana, con il rapporto di cambio postale 1 bajocco = 5 centesimi.
Unità di peso: fino al 1863, 1 oncia = 28,292 grammi = 24 denari, era considerata lettera semplice quella fino a 6 denari (pari a circa 7,1 grammi); dal 1864, il porto semplice venne fissato in 10 grammi.
Porto pagato/assegnato: fino al 1863 l’invio poteva avvenire indifferentemente in porto pagato dal mittente (dal 1° gennaio 1852 mediante l’applicazione dei francobolli) ovvero assegnato, a carico del destinatario, senza aggravio di spesa; dal 1864 le corrispondenza non affrancate (o insufficientemente affrancate) scontavano il doppio della tariffa.


Il 24 agosto 1816, con la Notificazione e Tariffa sopra la tassa delle Lettere, Denaro e altro che si manda per la Posta del Cardinale Pacca vennero pubblicate le prime tariffe postali post Restaurazione, che prevedevano un complesso sistema di calcolo basato sulla suddivisione del territorio in tre Distanze – con la I Distanza a sua volta suddivisa in due zone – e con specifiche eccezioni per le località che non accedevano direttamente allo stradale principale che collegava Roma a Bologna. Il porto semplice della lettera venne fissato in 7,1 grammi e la tariffa aumentava in modo direttamente proporzionale in caso di peso maggiore. Le lettere potevano essere spedite indifferentemente in porto pagato o in porto assegnato, senza aggravio di costi.


1826/1832 – TARIFFA GALEFFI

Il 10 giugno 1826 il Cardinale Galeffi emise una Notificazione contenente nuove tariffe postali, in vigore dal successivo 1° luglio. Il

complesso sistema tariffario precedentemente in vigore venne in parte semplificato, eliminando la suddivisione della I Distanza in

due zone, e reso più economico. Venne istituita la IV Distanza, che comprendeva le exclave di Benevento e Pontecorvo. Il porto delle lettere venne mantenuto invariato.


1832/1844 – RIPRISTINO TARIFFA PACCA

Il 24 dicembre 1832 il Segretario di Stato per gli Interni emise una Notificazione sulle Poste, con la quale, tra l’altro, veniva disposta l’abrogazione della Tariffa Galeffi e ripristinata la Tariffa Pacca del 1816.


1844/1851 – TARIFFA TOSTI PERIODO PREFILATELICO

Il 2 novembre 1844 il Cardinal Tosti pubblicò una notificazione contenente le nuove tariffe postali, con effetto dal successivo 15 novembre. Tali tariffe rimasero in vigore anche dopo l’introduzione dei francobolli, fino al 31 dicembre 1863, almeno nei territori del Patrimonio di San Pietro. Principale novità fu la suddivisione della I Distanza in tre raggi. Erano previste eccezioni per le Direzioni di confine appartenenti a Distanze diverse e per le località dell’Ufficio


1852/1863 – TARIFFA TOSTI

PERIODO FILATELICO

Il 1° gennaio 1852 vennero emessi i primi “bolli franchi” dello Stato Pontificio, di valore compreso tra ½ bajocco e 7 bajocchi: ciascun francobollo corrispondeva ad una specifica tariffa per l’interno. I due altri valori – 50 bajocchi e 1 scudo, che non è noto su corrispondenze per l’interno – vennero emessi nel luglio successivo, mentre si dovette attendere il 1° ottobre 1852 per il francobollo da 8 bajocchi, resosi necessario a seguito dell’adesione alla Lega postale Austro-Italica.


1864/1870 – TARIFFA ANTONELLI

EMISSIONI IN BAJOCCHI

A seguito degli eventi della II Guerra d’Indipendenza il territorio dello Stato Pontificio venne notevolmente ridotto, giungendo a comprendere solo l’attuale Lazio, il cosiddetto Patrimonio di San Pietro.

Per tale ragione, l’Editto del Cardinale Antonelli del 6 novembre 1863 – in vigore dal 1° gennaio 1964 – diede corso ad una semplificazione del precedente complesso sistema di calcolo delle tariffe, introducendo una tariffa unitaria valida per tutti gli invii interni allo Stato Pontificio.


1864/1870 – TARIFFA ANTONELLI

EMISSIONI IN CENTESIMI

A seguito della conversione monetaria – il 18 giugno 1866 – il bajocco venne equiparato a 5 centesimi di lira italiana. Tariffe e tassazioni continuarono però ad essere espresse in bajocchi, stante la mancanza di diversi francobolli: l’emissione in centesimi venne

alla luce solo il 21 settembre 1867.

Le notificazioni del luglio e del settembre 1867 relative alla conversione delle tariffe postali nella nuova valuta non determinarono variazioni per il porto delle lettere ordinarie, mentre modificarono in parte quelle agevolate.

TARIFFA PER LETTERE

  • 10 centesimi: tariffa unica interna, con il porto semplice fissato a 10 grammi

• 5 centesimi: tariffa ridotta per le lettere per città


1864/1870 – TARIFFA ANTONELLI

OCCUPAZIONE ITALIANA

L’Occupazione italiana non determinò variazioni nelle tariffe postali fino al 31 ottobre 1870, ultimo giorno delle tariffe pontificie. I francobolli con il Triregno rimasero regolarmente in vendita presso gli uffici postali fino al 30 settembre 1870. I francobolli del Regno d’Italia – introdotti a partire dal giorno successivo, anche se si conoscono usi precedenti – per un breve periodo furono utilizzati con le tariffe pontificie.


Di GABRIELE GUGLIELMI

“Sono collezionista di francobolli da oltre 40 anni e non colleziono francobolli. La mia passione sono le lettere intere con le quali posso mostrare la storia” (Rolf –Dieter Wruck), quale migliore definizione della Storia Postale? Collezioniamo Storia postale con quella speciale caratteristica che sono le storie, in questo caso postali, quindi uniche. I francobolli sono stampati in milioni di esemplari, le storie sono uniche quanto le opere d’arte. Non solo perché è quasi impossibile che due buste abbiano gli stessi: timbri, francobolli, date di partenza transito e destinazione … diventano uniche quando raccontano proprio quella storia. Quasi impossibile anche lo scambio, tipico dei collezionisti (ce l’ho, ce l’ho, mi manca) per completare la collezione, ci si viene incontro focalizzandosi su periodi, luoghi, vie-tragitti, persone … caratteristiche cartacee e di inchiostri … diversi … così che ognuno possa approfondire ciò a cui più tiene. Siamo il contrario di chi ha il bunker con opere d’arte da ammirare tenendole solo per sé. Noi condividiamo in rete immagini, dati e informazioni di tutto questo, a volte minuscolo altre volte importante, patrimonio dell’umanità.

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