Suor Marianna Letizia scrive al fratello

Il Penny Black circolava già da una dozzina di anni quando l’aquila estense fu impressa sulla prima serie di francobolli del Ducato di Modena. E’ il 1853, oltre un anno è passato dalla prima emissione. La lettera (piego) tassata 10 Cent. reca le impronte Carpi e Reggio al verso.

6 novembre 1853 Suor Marianna Letizia Fantuzzi da un convento di CARPI scrive a REGGIO al fratello Prospero

il quale la riceve dopo quattro giorni.

Oltre che per gli aspetti “filatelici” (o prefilatelici)  c’è una “storia di persone” che ci aiuta a capire anche alcuni risvolti di quella postale. Questa lettera, a carico del destinatario, è in risposta e ringraziamento a una comunicazione che il fratello fece viaggiare insieme a una “scatola” e a una “sporta” tramite un “corriere”.

C’è poi una storia di famiglia scritta in bella calligrafia “rubando” il tempo alla preghiera e ai “lavori” del convento.

… e c’è un fratello destinatario, che fu battezzato con il nome del Santo cui è dedicata la Basilica,  scopriamo poi che divenne un Bruce Chatwin della bassa padana … per approfondire

Di GABRIELE GUGLIELMI

“Sono collezionista di francobolli da oltre 40 anni e non colleziono francobolli. La mia passione sono le lettere intere con le quali posso mostrare la storia” (Rolf –Dieter Wruck), quale migliore definizione della Storia Postale? Collezioniamo Storia postale con quella speciale caratteristica che sono le storie, in questo caso postali, quindi uniche. I francobolli sono stampati in milioni di esemplari, le storie sono uniche quanto le opere d’arte. Non solo perché è quasi impossibile che due buste abbiano gli stessi: timbri, francobolli, date di partenza transito e destinazione … diventano uniche quando raccontano proprio quella storia. Quasi impossibile anche lo scambio, tipico dei collezionisti (ce l’ho, ce l’ho, mi manca) per completare la collezione, ci si viene incontro focalizzandosi su periodi, luoghi, vie-tragitti, persone … caratteristiche cartacee e di inchiostri … diversi … così che ognuno possa approfondire ciò a cui più tiene. Siamo il contrario di chi ha il bunker con opere d’arte da ammirare tenendole solo per sé. Noi condividiamo in rete immagini, dati e informazioni di tutto questo, a volte minuscolo altre volte importante, patrimonio dell’umanità.

3 commenti

  1. Probabilmente è andata così.
    Suor Marianna Letizia, essendo in convento, non aveva disponibilità finanziarie proprie per acquistare il francobollo. Non potendo permettersi quell’aquila estense da 10 centesimi, non poteva che spedire a carico del destinatario.

  2. Complimenti Gabriele!
    Non conoscevo questo sito, e mi congratulo con te non tanto e non solo per il lato tecnologico, ma anche e soprattutto per il tuo approccio – che condivido pienamente – ai documenti di ‘storia postale’.
    Leggendo le lettere e tenendosi a distanza dai cataloghi e dal ‘ce l’ho, ce l’ho, mi manca’ questo e’ il vero modo per apprezzare l’unicita’ di ogni documento, e di trarne gioia ed insegnamento e di rendersi conto come la Storia – quella con la S maiuscola – sia fatta di piccole storie.
    E se i puristi non sono d’accordo, peggio per loro! Chi si ostina a valutare gli oggetti basandosi sulla rarita’ dei timbri e delle affrancature si perde la parte migliore del frutto, un po’ ‘come gli antichi dei quali si dice che mangiassero la buccia e buttassero i fichi’.
    BRAVO Gabriele, e grazie!

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